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Mercato immobiliare,giù le compravendite nel 2023

La costante crescita dei tassi d’interesse e l’impatto sui risparmi familiari sono i fattori che stanno influenzando notevolmente l’industria immobiliare, che sta iniziando a mostrare i segni della crisi. Nonostante il boom post-pandemico del 2021 e l’aumento più modesto del 2022, si nota già un cambiamento di rotta nel quarto trimestre e a ciò seguirà una discesa ulteriore delle transazioni nel 2023. Il mercato immobiliare ha già registrato un calo significativo nei primi tre trimestri dell’anno, con un calo considerevole soprattutto nel corso del secondo trimestre.

Se esaminiamo i dati OMI, le previsioni sembrano confermare questa tendenza al ribasso. Anche i notai confermano questa situazione, ma ci sono ancora operatori del settore che mantengono un atteggiamento ottimista, credendo che il mercato immobiliare potrebbe riprendersi nel breve termine.

Tuttavia, la realtà attuale suggerisce che ci sarà una costante riduzione del mercato immobiliare per il resto dell’anno. Al momento c’è poco da sorridere per il settore, ma il futuro potrebbe riservare ancora qualche sorpresa.

Secondo l’Osservatorio OMI dell’Agenzia delle Entrate, nel primo trimestre di quest’anno si nota un calo delle compravendite di immobili pari all’8,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Ci sono state circa quindicimila unità residenziali meno vendute, per un totale di quasi 167 mila. La diminuzione delle transazioni immobiliari è stata maggiormente evidente nei comuni capoluogo (-10,2%, con quasi 6.000 abitazioni in meno vendute rispetto al primo trimestre del 2022) e si è registrata anche nei comuni minori (-7,4%, con circa 9.000 abitazioni vendute in meno rispetto allo stesso periodo del 2022).
In breve, sembra che il mercato immobiliare abbia perso un po’ di terreno.

La triste saga del mercato residenziale italiano continua nel II trimestre dell’anno. Secondo il rapporto pubblicato dall’Osservatorio OMI dell’Agenzia delle Entrate, le compravendite sono crollate del 16% rispetto allo stesso periodo del 2022, con la vendita di circa 35.000 case in meno. Nel corso di aprile, maggio e giugno del 2023, solo 184.000 unità sono state scambiate, dando luogo a numeri inquietanti ancora più gravi in concomitanza alle nuove costruzioni, con una discesa del 41%. Il non-entusiasmante trend si ripete nelle maggiori città italiane, con una flessione del 16,4% nei grandi centri, con Roma, Bologna e Milano in testa nel decreto della vendita di immobili.

Nel terzo trimestre del 2023, si è registrato un calo del 10,4% nelle compravendite di abitazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con 157mila abitazioni vendute, ovvero una diminuzione di circa 18mila unità.

A livello nazionale, le compravendite sono diminuite maggiormente nei comuni non capoluogo, con una diminuzione del 10,8% (circa 13mila abitazioni in meno rispetto al terzo trimestre del 2022), ma i comuni capoluogo non sono stati risparmiati, con una diminuzione del 9,5%. Inoltre, i maggiori cali sono stati riscontrati a Firenze e Roma, come certificato dai dati dell’Istat.

Guardando al futuro, il presidente del Consiglio Nazionale dei Notai ha espresso preoccupazione per la crescente crescita dei tassi di interesse, che potrebbe causare una vera e propria recessione per il mercato delle abitazioni, dimostrando l’attuale instabilità del settore immobiliare. I dati provenienti dai notai non sono positivi e necessitano di una seria riflessione sul futuro del mercato immobiliare.

Secondo i dati statistici notariali, il numero di compravendite di abitazioni in Italia ha subito un calo del 8,7% nel primo semestre del 2023, passando da 303.375 a 277.052 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo segnale negativo si è intensificato progressivamente, con una diminuzione del 2,7% nel primo bimestre, del 4,8% nel primo trimestre e del 12% nel secondo trimestre.

In particolare, le prime case vendute tra privati hanno registrato una flessione dell’11%, mentre quelle vendute da impresa sono scese del 34,2%. D’altra parte, il mercato delle seconde case tra privati è rimasto stabile, con solo una leggera riduzione dell’1,9% rispetto al 2022, mentre le seconde case vendute da impresa sono diminuite dell’11,5%.

Nonostante questi dati negativi, i protagonisti del settore mantengono ancora un’attitudine positiva e ottimista.

Fimaa, la Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari, guarda con una visione rosea ai dati dei primi sei mesi del 2023, individuando un mercato ancora attivo. Secondo l’indagine sull’andamento del mercato immobiliare, il livello delle compravendite absolute nel primo semestre, pari a 350mila, dimostra che il mercato è ancora in salute: si posiziona solo in seconda posizione rispetto ai dati del 2021 (364mila scambi) e del 2022 (400mila scambi). Il presidente di Fimaa, Santino Taverna, ha affermato che “questo rallentamento era preventivato e fisiologico. Il mercato immobiliare nel 2021 e 2022 ha fatto registrare performance inaspettate, ed era inevitabile un periodo di stabilizzazione. L’aumento delle compravendite dopo la pandemia ha dato una risposta positiva al mercato, soddisfacendo una considerevole domanda”.

Seguendo lo stesso trend, l’Ufficio Studi di Gabett ha registrato una leggera flessione nelle compravendite immobiliari. Tuttavia, questi numeri non devono essere visti in maniera pessimistica, infatti rappresentano ancora una buona situazione per il settore, in particolare nel primo e secondo trimestre, con un trend positivo che continua ad essere presente.

Il 2023 rappresenta una svolta per il mercato immobiliare dopo il mini-ciclo pandemico, che ha interessato il periodo 2020-2022. Il nuovo ciclo, che prende vita ora, sarà caratterizzato da differenti driver rispetto al precedente, come l’attenzione all’efficienza energetica e gli investimenti in infrastrutture pubbliche e rigenerazione urbana. Tali fattori daranno un aumento del valore degli immobili in alcune zone del nostro Paese. Non dobbiamo aspettarci tassi di interesse al minimo storico in questo nuovo periodo, ma il mercato immobiliare farà comunque registrare buoni risultati.

Nonostante il 2023 abbia subito una frenata nel mercato delle compravendite residenziali, c’è luce in fondo al tunnel. Secondo il rapporto del Gruppo Gabetti, la ripresa potrebbe annunciarsi a metà del 2024. Questo dato è supportato dalle aspettative degli operatori e dall’atteggiamento di attesa che le famiglie stanno adottando nell’acquisto di immobili. Ma non è tutto: la diminuzione dell’inflazione e un possibile calo dei tassi di interesse nei prossimi mesi potrebbero essere i segnali che il mercato residenziale aspettava per tirarsi su. Ovviamente, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio sarà un driver fondamentale nel prossimo futuro. Parola di Marco Speretta, direttore generale del Gruppo Gabetti.

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