Bankitalia: mercato casa, prezzi stabili e domanda bassa
La “Banca d’Italia”, insieme a “Tecnoborsa” e “l’Agenzia delle Entrate”, ha condotto un’indagine congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia. La rilevazione evidenzia che sia la domanda che l’offerta di abitazioni rimangono deboli. L’indagine, svolta tra il 17 giugno e il 17 luglio 2024, ha coinvolto un campione di agenti immobiliari per analizzare gli andamenti del mercato. Un dato saliente è la stabilità dei prezzi delle abitazioni nel secondo trimestre del 2024, con una maggioranza di operatori che ritiene che i prezzi non siano cambiati significativamente. Più precisamente, il 67,2% degli agenti ha dichiarato che i prezzi sono rimasti stabili. Tuttavia, la percentuale di coloro che hanno osservato un aumento delle quotazioni è scesa all’11,2%, in calo rispetto al 13,9% della rilevazione precedente. Contrariamente, il 21,6% degli agenti ha riportato una diminuzione dei prezzi, rispetto al 20,5% del trimestre precedente. Per quanto riguarda gli sconti medi sui prezzi iniziali richiesti dai venditori e i tempi di vendita, i valori sono rimasti sui livelli minimi registrati dall’inizio delle rilevazioni. Lo sconto medio si attesta all’8,5% e il tempo medio per la vendita è di circa 5,7 mesi. Un altro dato interessante è che la quota di agenzie immobiliari che hanno concluso almeno una vendita è cresciuta rispetto al secondo trimestre del 2023, raggiungendo una percentuale molto alta, l’86,6%. Tuttavia, il saldo tra le agenzie che dichiarano un incremento delle transazioni rispetto all’anno precedente e quelle che riportano una diminuzione è ancora negativo, peggiorando leggermente a -23,7 punti percentuali rispetto a -22,0 del trimestre scorso. Nonostante questo dato negativo, c’è stato un miglioramento se confrontato con il trimestre precedente. In sintesi, il sondaggio evidenzia una situazione di stabilità nei prezzi delle abitazioni, una continuità negli sconti e tempi di vendita stabili, nonché un aumento nel numero di agenzie che hanno effettuato vendite, ma con un saldo negativo tra quelle con maggiori e minori transazioni rispetto all’anno precedente. La domanda e l’offerta di abitazioni restano deboli, segnalando una fase di stagnazione nel mercato immobiliare italiano.