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I dieci trend che cambieranno il mercato immobiliare dopo il covid

Il Covid 19 ha introdotto nel mercato immobiliare globale delle variabili inedite che probabilmente lasceranno il segno per molto tempo. Jll ha analizzato dieci trend tra quelli destinati a rivoluzionare il corporate real estate.

Al periodo caratterizzato da incertezza e volatilità seguito alla pandemia da coronavirus le società hanno reagito rimandando le decisioni, rallentando le proprie attività, riadattando le operazioni immobiliari e modificando le strategie alla luce del contesto creatosi. Ecco, secondo Jll, i dieci modi in cui ciò è avvenuto:

  1. Lo spazio di lavoro “aumentato”: Il futuro degli uffici vede ambienti di lavoro smart, intuitivi e personalizzati. Le tecnologie digitali sono infatti la leva per accrescere le capacità delle persone di lavorare in modo efficiente. Tool e strumenti tecnologici sono quindi destinati ad avere un ruolo chiave per favorire una modalità di lavoro agile.
  2. Fast data: Il 30% dei manager del settore immobiliare annovera la mancanza di dati come una delle 3 cause principali che limitano la loro capacità di azione. Una migliore gestione dei dati, in grado di accrescerne qualità, affidabilità e velocità permetterà di ovviare agli attuali problemi favorendo così la creazione di valore. Investire in infrastrutture digitali e in sistemi operativi all’avanguardia permetterà infatti di ottenere risultati positivi in tutti i settori.
  3. Ambienti di lavoro consapevoli: Gli ambienti di lavoro inclusivi hanno la capacità di attrarre talenti e migliorare le performance individuali. La pandemia ha avuto l’effetto di accrescere l’attenzione per il benessere dei propri dipendenti e la consapevolezza delle diverse necessità dei singoli. Accelerare lo sviluppo di programmi e strategie per rispondere alle esigenze di lavoratori con diversi stili di vita è destinato ad essere una leva per aumentare la produttività in azienda.
  4. Nuove tipologie di dati: Sia nel breve che nel lungo periodo acquisteranno un ruolo chiave nuove tipologie di dati, da quelli che permettono di valutare il benessere dei dipendenti, la qualità dello spazio di lavoro e la capacità di innovazione, a quelli che monitorano le preferenze relative alla localizzazione delle sedi aziendali o alle caratteristiche demografiche del personale. Le nuove tipologie di dati permetteranno di valutare gli effetti immediati di eventi imprevisti, come la pandemia di Covid-19, e di programmare gli investimenti a lungo termine relativi alla workplace strategy.
  5. Spazi flessibili: Incorporare spazi flex nel proprio portafoglio di asset permette di rispondere alle esigenze dei dipendenti e migliorare il loro benessere. Creare un network di spazi di lavoro è una strategia a medio/lungo termine che permette di prevenire futuri rischi e mantenere la continuità dell’operatività aziendale.
  6. Città più innovative: Le strategie di portafoglio di asset devono comprendere le città che risultano meglio attrezzate per supportare l’innovazione e sostenere la crescita aziendale.
  7. Immobiliare a impatto zero: Secondo una ricerca di JLL, il 40% dell’emissione dei gas serra è prodotta dalle costruzioni o dagli edifici. Questo dato rende necessario da parte delle imprese integrare l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nel ciclo di vita degli asset, adottando provvedimenti che riducano il consumo energetico e l’emissione di gas. La strategia immobiliare è destinata dunque ad essere sempre più integrata con gli obiettivi aziendali in tema di impatto sulla sostenibilità, sulla comunità e sulla società.
  8. Approccio ecosistemico: Secondo il sondaggio JLL Global Future of Work, il 67% degli intervistati ritiene che creare una partnership con aziende innovative per trovare delle soluzioni comuni ai problemi sia il modo migliore per creare innovazione nell’ambito del corporate real estate. La collaborazione e l’interazione con realtà diverse permette di creare innovazione e valore per l’intero sistema.
  9. Vitalità: Offrire servizi e comfort ai dipendenti migliora la loro produttività. Prevedere dunque nei propri asset degli spazi che migliorino la qualità di vita dei dipendenti è destinato sempre di più ad essere non solo un elemento di talent retention ma anche e soprattutto di talent acquisition.
  10. Spazi pensati per il futuro: Gli spazi e gli immobili continueranno ad essere soggetti a cambiamenti e trasformazioni. Non si tratta più di essere semplicemente flessibili, bensì di essere pronti ad affrontare le sfide del domani. Inclusione e commitment saranno quindi le parole chiave per migliorare le performance e creare un senso di scopo all’interno delle aziende.

 

fonte Idealista

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