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Wellio, in via Dante a Milano il nuovo concept di Covivio per gli spazi di lavoro

Nell’era in cui gli spazi di lavoro ritrovano nuovo smalto grazie a nuovi concept legati alle nuove modalità di lavoro, Covivio già da tempo è attiva nella realizzazione di spazi professionali all’avanguardia. E’ recente la presentazione del nuovo progetto “Wellio” nella centralissima Via Dante a Milano. Francesco Barbieri, Head of Special Projects Italy di Covivio descrive a idealista/news le particolarità di questo concept.

©DiegoDePol
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Quali sono le caratteristiche principali del Progetto Wellio di via Dante a Milano?

Wellio è il concept di pro-working con il quale, a partire dall’esperienza acquisita nel settore degli uffici e in quello degli hotel, abbiamo voluto offrire ai nostri clienti un mix di spazi flessibili dove poter lavorare e fare networking, usufruendo di servizi premium e dotazioni degli spazi all’avanguardia per tecnologia, privacy ed efficienza. Il sito che abbiamo aperto in Via Dante 7, a Milano si estende su oltre 4.700 metri quadri e offre 400 postazioni di lavoro, tra uffici privati personalizzabili in termini di design e dotazioni e postazioni di coworking in aree condivise, oltre a sale riunioni e aree per eventi. Il progetto architettonico di valorizzazione e ristrutturazione dell’intero stabile in via Dante è stato curato dello studio Caputo Partnership International, mentre il progetto di design interno è a firma dello studio Cristofori Santi Architetti.

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In che modo è nata questa idea?

Il concept è nato dall’ascolto delle esigenze dei nostri tenant sparsi in tutta Europa, alle quali abbiamo cercato di rispondere proponendo un’offerta completa e di alto livello. Abbiamo scelto di collaborare con start-up ad alto potenziale in grado di coniugare una gestione con caratteristiche di sostenibilità e “green” con un’elevata qualità dei servizi offerti ai clienti.

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Quali sono stati i vostri partner in questo progetto?

Tra le altre Foorban, la startup food-tech che sta rivoluzionando la ristorazione aziendale con l’innovativo format di “office canteen”, operativa al sesto piano di Wellio Milan Dante, TopLife Concierge, realtà in forte crescita che garantisce servizi di reception e di concierge e Sofia Locks, che propone soluzioni di controllo degli accessi PropTech tramite smartphone, che supportano la sicurezza e la collaborazione. La sede è già stata scelta come luogo di lavoro da alcune prestigiose società, come la filiale italiana di Astellas, multinazionale farmaceutica giapponese, Dermalogica, brand di skincare californiano del gruppo Unilever Prestige, che nell’edificio è presente anche con l’academy, e Fifty, start up del Fintech.

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Cosa ha spinto alla realizzazione di questo particolare spazio, sia dal punto di vista delle caratteristiche di design, sia della scelta della location?

Tutte le sedi Wellio sono esclusive e hanno uno stile architettonico unico e inconfondibile. Wellio Milan Dante, per esempio, è concepito come un tributo alla “milanesità”. Gli archi, che richiamano l’Arengario di Milano, rappresentano il trait d’union che ricorre in tutti i piani, ognuno dei quali ha un proprio stile ispirato, nelle scelte delle finiture e negli arredi, a una corrente artistica/architettonica e di design che si è sviluppata a Milano nel corso del secolo scorso: dallo stile ‘900, a quelli Poetic, Radical ed Epic. Questa scelta conferisce agli ambienti ricercatezza estetica e comfort lavorativo e favorisce il benessere e la produttività del lavoratore. Per Wellio non potevamo scegliere di meglio: è ospitato in un antico palazzo neoclassico di proprietà di Covivio appena ristrutturato immerso nella centralissima cornice di via Dante via tra Piazza Cordusio e il Castello Sforzesco.

 

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Quali altri progetti si prevedono in questo ambito?

 

Crediamo molto in Wellio, un concept innovativo che abbiamo lanciato appena tre anni fa nel 2017 e adesso in tutta Europa ha 6 siti aperti per oltre 20mila mq di superficie e 2.000 postazioni tra Parigi, Marsiglia, Bordeaux e ora Milano. A dimostrazione della nostra fiducia in questo format, nel 2021 sono previste altre due aperture a Parigi e Lione, e speriamo presto anche a Berlino. Con riferimento al nostro mercato locale posso anticipare che speriamo di aprire a breve un nuovo spazio sempre nel centro di Milano, poco distante da quello di via Dante.

Come prevede che sarà il lavoro nei prossimi tempi e come gli spazi di lavoro si dovranno adattare al cambiamento?

L’ufficio tradizionale è uno spazio che rimarrà, perché le persone hanno bisogno di un luogo di lavoro in cui confrontarsi, che stimoli la creatività e rinsaldi il senso di appartenenza alla propria azienda. Durante il lockdown tutti ci siamo adattati a una situazione imprevista, ma abbiamo toccato con mano le difficoltà del lavorare da casa: la mancanza di spazi adeguati, connessioni internet che vanno e vengono, assenza di socialità e difficoltà nella comunicazione con i colleghi. Penso che in futuro ci sarà un mix tra smartworking e lavoro in ufficio. Per questo gli spazi dovranno essere sempre più flessibili o, ancora meglio, plug&play, pronti all’uso, in vista di un lavoro via via più dinamico e de-strutturato.

 

fonte idealista

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